Consumo umano

IL SIGNIFICATO DEI PARAMETRI DA ANALIZZARE

  • il pH: è una grandezza che indica quanto un’acqua è acida o basica: il valore indicato in normativa è compreso tra 6.5. caratteristico di acque acide, e 9,5, corrispondente ad acque basiche;
  • la conducibilità elettrica: è la misura della capacità di condurre corrente di un’acqua contenente dei sali disciolti (ioni). Tanto più elevata è la concentrazione degli ioni tanto maggiore sarà la conducibilità. Tale grandezza pertanto può essere correlata con il residuo fisso;
  • il residuo fisso: è il parametro che esprime il quantitativo dei sali minerali disciolti in acqua;
  • la durezza: con il termine durezza dell’acqua si intende il contenuto in sali di calcio e di magnesio, tra questi il più abbondante è il carbonato di calcio. Si esprime in gradi francesi °F, un grado equivale a 10 mg/l di carbonato di calcio:
 
 inferiore a 10 °F  dolce
 10-20 °F  moderatamente dura
 20-30 °F  dura
 maggiore di 30 °F  molto dura

Per la durezza non esiste un limite di legge, ma un intervallo consigliato compreso tra 15 e 50 °F a dimostrazione che tutte le persone sane e di qualunque età possono bere acque con tali valori di durezza. Una durezza media o elevata potrà determinare solo variazioni nel gusto dell’acqua;

  • il calcio: deriva dal disciogli mento delle rocce calcaree, è il minerale più diffuso nell’organismo ed è un elemento indispensabile alla vita, infatti è fondamentale per la crescita delle ossa e alla formazione dei denti. Con l’acqua si apporta un contributo fondamentale al fabbisogno quotidiano di calcio. L’acqua ricca di calcio è consigliata durante la gravidanza, nell’età della crescita, e nella prevenzione dell’osteoporosi; il suo impiego non ha controindicazioni in caso di malattie cardiovascolari;
  • il magnesio: è un altro elemento indispensabile all’organismo umano in quanto entra a far parte dei sistemi metabolici, la sua carenza può ridurre il tono muscolare e causare crampi. Il magnesio si trova in quasi tutti gli alimenti e anche l’acqua contribuisce al fabbisogno giornaliero in quanto il magnesio in forma solubile è facilmente biodisponibile; nei casi in cui viene svolta un’attività fisica intensa che comporta aumento della sudorazione è necessario un apporto supplementare di magnesio. Un eccesso porta l’acqua ad avere proprietà lassative;
  • il sodio: è un elemento essenziale per la vita, molto importante per il metabolismo umano, in quanto serve al mantenimento del bilancio idrico e alla regolazione osmotica tra i compartimenti intra ed extracellulari. Se assunto in eccesso è dannoso infatti è fattore di rischio nell’ipertensione arteriosa. Lo ingeriamo abbondante­mente con i cibi sottoforma di comune sale da cucina. La normativa prevede un limite di 200 mg/l;
  • il potassio: anche esso è un elemento indispensabile per l’organismo umano. Entra nelle reazioni cellulari ed è importante per la conducibilità dello stimolo nel sistema nervoso;
  • i nitrati: sono composti presenti nelle acque principal­mente come conseguenza delle attività dell’uomo, come per esempio i trattamenti di fertilizzazione dei terreni. Il limite di concentrazione è di 50mg/l. Tuttavia per i neonati è consigliato l’uso di acqua con valori inferiori;
  • i nitriti: sono composti della degradazione dei nitrati ad opera di batteri. hanno un limite normativa molto basso pari a 0.10 mg/l;
  • l’ammonio: può derivare dall’attività antropica o dalla geologia dei terreni, nelle acque potabili non deve essere presente in concentrazione superiore a 0,5 mg/l. Viene biodegradato nell’ambiente ed è pertanto correlato a nitrati e nitriti.
  • i cloruri: importanti per l’organismo umano, contribui­scono alla attività osmotica dei fluidi cellulari. Il cloruro aumenta la conducibilità elettrica delle acque, se presente in elevate concentrazioni dà sapidità all’acqua e può aumentare le caratteristiche corrosive. Il limite è di 250 mg/l;
  • i solfati: non presentano effetti negativi sulla salute alle concentrazioni quali si trovano nell’acqua potabile. Se le concentrazioni superano il valore fissato di 250 mg/l specialmente se è presente magnesio, l’acqua può as­sumere un sapore sgradevole, se la quantità è ancora superiore si possono presentare irritazioni gastrointesti­nali e può contribuire alla corrosione dei sistemi di distribuzione;
  • il cloro residuo: rappresenta l’indicazione che l’acqua ha subito un processo di disinfezione e garantisce la sicurezza dal punto di vista microbiologico durante il trasporto nelle rete di distribuzione. Il valore in normativa è consigliato pari a 0.2 mg/l.
  • i batteri coliformi e gli Escherichia coli: i coliformi sono organismi ubiquitari, alcuni, tra cui gli Escherichia coli vivono nella parte inferiore dell’intestino di animali a sangue caldo e sono presenti nel materiale fecale. La  presenza nelle falde acquifere è un indicatore comune di contaminazione da feci. Nell’acqua potabile entrambe le specie devono essere assenti.
  • gli enterococchi: sono normali costituenti della flora intestinale dell’uomo e di altri animali, sono da sempre noti quali agenti responsabili di infezioni osservate in ambito domiciliare. Nell’acqua potabile devono essere assenti.
  • la Pseudomonas Areruginosa: è un microrganismo ubiquitario (suolo, acqua, ambiente ospedaliero) che spesso si accumula nelle resine usate per il trattamento domestico delle acque. Resiste a disinfettanti ed antibiotici, è responsabile di infezioni all’occhio e all’orecchio. La norma italiana non fissa limiti.
Sapevate che……

Non è vero che l’acqua vada bevuta al di fuori dei pasti. Al limite, se si eccede nella quantità si allungheranno di un poco i tempi della digestione (per una diluizione dei succhi gastrici), ma un’adeguata quantità di acqua (non oltre i 6-700 ml) è utile per favorire i processi digestivi perché migliora la consistenza degli alimenti ingeriti.

Non è vero che l’acqua faccia ingrassare. L’acqua non contiene calorie e le variazioni di peso dovute all’ingestione o eliminazione dell’acqua sono momentanee e ingannevoli.

Non è vero che bere molta acqua provochi maggiore ritenzione idrica. La ritenzione idrica dipende più dal sale e da altre sostanze contenute nei cibi che consumiamo che dalla quantità di acqua che ingeriamo.

Non è vero che il calcio presente nell’acqua non sia assorbito dal nostro organismo. Ricerche recenti dimostrano il contrario. La capacità dell’intestino umano di assorbire il calcio contenuto nelle acque (spesso presente in quantità consistente) è considerata addirittura simile a quella relativa al calcio contenuto nel latte.

Non è vero che il calcio presente nell’acqua favorisca la formazione dei calcoli renali. Le persone predisposte a formare calcoli renali devono bere abbondantemente e ripetutamente nel corso della giornata, senza temere che il calcio contenuto nell’acqua possa favorire la formazione dei calcoli stessi: anzi, è stato dimostrato che anche le acque minerali ricche di calcio possono costituire al riguardo un fattore protettivo.

Servizi offerti

Analisi chimico-fisica e batteriologica. BIO LAB è in possesso dei requisiti per svolgere le analisi dell’ acqua proveniente da rubinetti o pozzi privati  per verificare la potabilità.

E’ possibile inoltre esaminare l’acqua microfiltrata per controllarne purezza e salubrità.